Professione Temporanea
- suor Chiara Francesca -
Mi hai chiamato: eccomi, Signore.
Il mio cuore è colmo di gratitudine perché il Signore, nella Sua infinita misericordia, ha posato su di me il Suo sguardo e mi ha scelta come sposa.
Nei 31 anni della mia vita ha plasmato il mio cuore, perché io potessi riconoscere la Sua voce che mi chiedeva di seguirlo. Così, nella prospettiva dell’amore, ho iniziato il cammino tra le Sorelle Povere di S. Chiara, in questa fraternità di Paganica, poggiando sulla Sua fedeltà, sul Suo sì che ha sempre preceduto il mio.
Lo scorso 6 gennaio, giorno della Sua manifestazione, il Signore ha sigillato questa unione, consacrandomi a Sé con la Professione Temporanea dei Consigli evangelici di povertà, obbedienza e castità. Ogni parola umana sarebbe insufficiente per descrivere il grande dono ricevuto; prevale un grande stupore, come quello di Maria. E poi l’Eccomi, come unica risposta che una creatura può dare davanti a un amore infinito, sintesi di tutte le risposte di ogni giorno.
Tutto questo si è incarnato nel Rito della Professione, inserito nella Celebrazione Eucaristica, nella terra in cui viviamo: Paganica, in un contesto che parla molto di precarietà e di povertà, che ci trova segnati indelebilmente dall’esperienza drammatica del terremoto, vissuta ormai quasi 3 anni fa, ma ancora tanto presente nei cuori e nello stato attuale della nostra città. Tuttavia il Signore, come Padre provvidente, è venuto incontro ad ogni necessità: Di fronte alla mancanza di una Chiesa, gli amici della Caritas umbra si sono adoperati per montare una tenda che potesse accogliere tanta gente e questo contesto “originale” ha aiutato a rendere la celebrazione ancora più bella, all’insegna della semplicità francescana, dell’intimità e della gioia.
Il momento della professione è stato molto forte: ho pronunciato le parole della formula con una grande serenità, nella certezza di camminare per la strada che il Signore ha pensato da sempre per me. Ho avvertito una grande libertà nel fare voto di obbedienza, un grande desiderio di amare nel voto di castità, una ricchezza nel voto di povertà, la necessità di allargare lo spazio del cuore nel voto di clausura, il desiderio di essere riflesso della luce del Signore per tanti fratelli, la responsabilità della missione che, come consacrate, ci è affidata, di essere sentinelle che annunciano l’alba di un nuovo giorno, che indicano il Signore, unico Salvatore. Sono stati molto emozionanti il taglio dei capelli e la consegna del velo, segno esteriore di cambiamento e di un’appartenenza radicale a Dio con la consacrazione. Ricevere il Crocifisso e la Regola della Madre Santa Chiara è stato riconoscere ufficialmente la mia vocazione e impegnarmi a crescere sempre più nell’amore. L’abbraccio fraterno, infine, ha segnato il mio ingresso nella fraternità, uno dei luoghi principali in cui il Signore quotidianamente si manifesta. È stato bellissimo vivere questa tappa così importante circondata dall’affetto di tante persone, chiamate a partecipare per essere memoria viva del percorso che Dio ha fatto con me: quattro vescovi, insieme al Padre Provinciale, frati, sacerdoti, parenti, amici, alcune sorelle del Monastero di Pollenza, che ci hanno accolte per 9 mesi nel periodo del terremoto. Tutto questo è stato motivo di rendimento di grazie per le opere meravigliose che Lui ha compiuto e compie.
Per finire, vorrei chiedere una preghiera a chi legge, perché la mia vita sia sempre di più manifestazione della bellezza del Signore.
sr. Chiara Francesca
del Padre delle misericordie