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11 AGOSTO 2009 SANTA CHIARA
OMELIA di S. E. Mons. MOLINARI
Arcivescovo Metropolita dell’Aquila


Un saluto e un grazie a monsignor Guido Todeschini, fondatore e direttore di Telepace e anche al presidente di Telepace che è qui presente e un saluto affettuoso e pieno di gratitudine a tutti gli amici di Telepace venuti con lui, a tutti gli altri venuti da Roma e da altre parti.
Un saluto e un grazie a tutti i presenti, in particolare ai fedeli di Paganica.
Un saluto particolarissimo, accompagnato da tanta preghiera e dai più affettuosi auguri, alle nostre sorelle Clarisse del Monastero Santa Chiara in Paganica, che oggi vedono realizzarsi un loro sogno.
Ricordiamo tutti la tragedia del terremoto, le sorelle Clarisse ricordano il calvario di quella notte terribile; ricordano – loro e noi – il sacrificio di Madre Gemma, che già don Guido ha ricordato.
In Madre Gemma si è avverata in pieno la Parola di Gesù: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”. La nostra Madre Gemma Antonucci, abbadessa di questo monastero, il 6 aprile ha dato la vita per le sue sorelle. Per questo la sentiamo già accanto al Signore e in questo momento la sentiamo fortemente presente in mezzo a noi, anzi, ne siamo certi: il piccolo grande miracolo che oggi si compie è soprattutto opera sua e le siamo immensamente grati.
Ecco, il piccolo grande miracolo: le nostre sorelle Clarisse, oltre l’indimenticabile Madre Gemma, hanno perduto anche il loro monastero e, dopo la tragedia, mi espressero subito il desiderio di tornare, di costruire qui un piccolo rifugio nell’area vicino al monastero.
In quel momento la Provvidenza ci ha fatto incontrare – anche se solo telefonicamente – monsignor Guido Todeschini e la stupenda, grande famiglia di Telepace. Un grazie anche alla ditta che ha realizzato tutto questo. Il resto è storia che già sapete: grazie all’impegno, all’entusiasmo di don Guido e all’estrema generosità di tutti gli amici di Telepace si è compiuto questo miracolo, il nuovo piccolo Monastero di Santa Chiara a Paganica si è realizzato ed oggi siamo qui ad inaugurarlo, proprio nella festa di Santa Chiara che è anche – come è stato ricordato – protettrice della televisione.
Ma qualcuno potrebbe obiettare: con tutte le tragedie che ci sono state lasciate dal terremoto, con tutte le ferite ancora sanguinanti, serviva proprio questo monastero? Era proprio una priorità?
Si, era ed è una priorità importantissima.
I vescovi dell’Abruzzo e Molise, nel Documento “Il Dio vicino – Come vivere la fede nel tempo del terremoto”, sottolineano che la ricostruzione materiale della nostra città, del nostro territorio, da sola non basta. E tuttavia anche in questa Messa pregheremo tanto perché questa ricostruzione materiale avvenga subito. Ma questa ricostruzione materiale da sola non basta: occorre ricostruire i cuori, le anime, le persone. La devastazione più grande può estendersi a procurare disastri spirituali e sarebbero non meno drammatici e sconvolgenti di quelli materiali.
A noi, a tutti noi, Chiesa dell’Aquila, queste sorelle Clarisse sono necessarie come l’acqua per l’assetato, come il pane per l’affamato, come l’aria per i nostri polmoni. A noi è necessario sapere che queste sorelle Clarisse sono tornate qui, accanto a noi per pregare per noi, per confortarci, per aiutarci, per offrire il loro esempio umile, silenzioso, importantissimo, che ci ricorda continuamente quali sono i valori veri che devono riempire la nostra esistenza; che poi sono i valori che hanno fatto grande e venerata in tutto il mondo, attraverso più di sette secoli, Chiara d’Assisi.
Oggi, in questa festa di Santa Chiara, abbiamo sentito la Parola di Dio, molto bella, ma io vorrei rifarmi anche a quella Parola di Dio che sta nel Lezionario comune. La Parola di Dio ci ricorda innanzitutto che Dio vale più di tutto il resto. A noi, che siamo affaticati ed oppressi per i nostri problemi e le nostre paure, la Parola di Dio ci ricorda: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi ed io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi ed imparate da me, che sono mite ed umile di cuore e troverete ristoro per le vostre anime”. La Parola di Dio oggi ci ricorda che la sapienza vera è solo in Dio; perciò Gesù esclama: “Ti benedico, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli”.
E la Parola di Dio ci ricorda che Dio, oggi come ieri e come sempre, sceglie ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che nel mondo è nulla per ridurre a nulla le cose che sono.
Cari fratelli e sorelle, carissimi sacerdoti – vi chiedo scusa che non vi ho salutato all’inizio – le nostre sorelle Clarisse, con la loro vita umile, casta e povera, ci ricordano ogni giorno queste parole di Dio che sono importanti, che non dobbiamo mai dimenticare, altrimenti ci incamminiamo nella via della stoltezza, lontani dalla sapienza di Dio.
Agli inizi del luglio scorso qui all’Aquila – forse lo ricordate tutti – si è tenuto un incontro dei Grandi della Terra, per il quale i mass media del pianeta hanno avuto una grande attenzione.
Ma nel libro della storia di Dio – sono convinto di quello che dico - ma nel libro della storia di Dio è molto, molto più importante ciò che avviene qui oggi.
Qui rinasce una nuova storia di grazia, di preghiera, di amore a Dio e ai fratelli. Una storia piccola, ma destinata a crescere e a fecondare tutta la nostra Chiesa dell’Aquila e anche oltre.
Ancora una volta noi vogliamo riaffermare la verità fondamentale della Parola di Gesù: “Cercate prima di tutto il Regno di Dio e la sua giustizia e tutto il resto vi sarà dato”.
Carissime sorelle Clarisse, aiutateci ogni giorno a cercare prima di tutto il Regno di Dio ed anche per noi, la nostra città e il nostro territorio, feriti e ancora sanguinanti, certamente tutto il resto ci sarà dato. Amen.

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