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Dal Monastero S. Chiara di Paganica (L’Aquila)
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La Pasqua che ci viene ancora una volta donata annuncia l’immenso amore di Dio per noi: «Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna» (Gv 3,16). Nessuno ha un amore più grande di questo, ed è questo amore che dà luce e vita alla nostra esistenza. L’approssimarsi della Settimana Santa ci riporta anche a quel momento di passione che il 6 aprile di tre anni fa, con il terremoto, ha cambiato il quotidiano andare della nostra storia e della nostra gente. La memoria non può cancellare ciò che è inciso per sempre ma può elaborare un dramma, scorgendo negli eventi misteriosi e dolorosi il passaggio di Dio che dice: sono stato con te dovunque sei andato (2 Sam 7,9); io ti proteggerò (Gen 28,15); io ti custodirò (Is 42,6). Molti non riescono ancora a fare questo passaggio di fede e di vita, perché affaticati e delusi dalla ricostruzione che ancora non decolla con i centri storici, palazzi e molte vie ancora fermi a quella notte. |
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 Rimane chiaro che la ricostruzione più impellente, accanto a quella delle abitazioni, è quella delle persone, perché si sappia affrontare con serenità e forza ogni giorno che viene. Portiamo tutto questo nella vita e nella preghiera, insieme a voi che seguite con affetto le nostre vicende e desiderate ricostruire questa porziuncola di terra come fosse la vostra. |
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 È' ancora vivo il ricordo del 6 gennaio con la Professione Temporanea di sr. Chiara Francesca del Padre delle misericordie! La tenda montata dagli amici della Caritas Umbra davanti alla nostra chiesetta, è stata segno di essenzialità e di precarietà ma anche dell’incontro. Nella sua povertà era più bella di una cattedrale, ma anche davvero piccola per contenere tutta la gente che con amicizia si è stretta intorno a noi, insieme a quattro Vescovi, frati e sacerdoti, a sottolineare che questo dono, nell’VIII centenario della nascita dell’Ordine di S. Chiara, è per la Chiesa. |
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 I vari momenti che hanno accompagnato il rito - la Professione nelle mani della Madre, il taglio dei capelli, la consegna del velo, il dono del crocifisso fatto con le assi del nostro tetto crollato, la consegna della Regola - sono stati seguiti con profondo silenzio. Il Signore era presente in mezzo a noi! Ogni cosa è stata vissuta nel segno di un’immensa Provvidenza che ci ha accompagnate sempre, e ci ha ricolmato il cuore di tanta gratitudine per tutti quei fratelli che, nonostante il freddo, si sono adoperati per rendere questa celebrazione un tempo di Dio e per questo di gioia. |
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 La straordinaria nevicata di febbraio ha prolungato di parecchio quest’inverno che si è sentito maggiormente nel nostro piccolo spazio. Ancora una volta ci sono venuti in aiuto degli amici che, in piena bufera e a più riprese, hanno provveduto ad alleggerire il tetto del nostro Monasterino a rischio di crollo. |
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 Anche i sacerdoti, aprendosi un sentiero nella neve, ci hanno raggiunte per non farci mancare l’Eucarestia quotidiana.Commovente è stata l’attenzione della gente che, bloccata come noi, ci chiedeva se avessimo necessità di cibo e di qualsiasi altra cosa. In tanti si sono davvero fatti prossimi con la delicatezza fraterna che riscalda il cuore, come i nostri vicini e il nostro amico alpino Leotizio che armato dei suoi sci ci ha fatto una bella scorta di legna per la stufa. |
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 A causa delle strade non percorribili per ben tre volte abbiamo dovuto rinviare il rientro di sr. Maria Sandra dall’anno canonico a Foligno, e finalmente il 14 febbraio l’abbiamo potuta riabbracciare. |
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 La festa della Beata Antonia, il 28 febbraio, ci ha messe in comunione con un quartiere e una parrocchia a lei dedicata in Brasile. Lo stupore di questa scoperta è avvenuta solo due anni fa. La parrocchia della Beata Antonia da Firenze è stata fondata nel 1991 da Mons. Daniel Tomazelli, Vescovo Cappuccino della Diocesi di Marilia a San Paolo. La devozione per la nostra beata è diffusa in tutto il continente e la gente la chiama con affetto “Santa Antonieta”. Davvero i santi non hanno confini e limiti di spazio... |
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 Desideriamo essere per questa Chiesa un inno di lode e d’intercessione, e cantare le meraviglie di Dio, annunciando la speranza che è come questa primavera ormai gravida di vita, pronta a germogliare con i suoi colori e i suoi profumi. |
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 Testimoni di questa Speranza nel cuore continuiamo la nostra storia certe del vostro prezioso sostegno. |
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Il Signore sia la vita e la pace del vostro cuore! |
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